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DIABETE


Che cos'è il diabete? Come si cura?

Come faccio a sapere se sono affetta/o da diabete?

L’obiettivo è quello di far comprendere alle persone l’importanza di non sottovalutare una malattia come il diabete, in quanto può ingenerare problematiche molto più gravi e anche perché la popolazione mondiale affetta da diabete è costantemente in aumento.

DIABETE MELLITO CHE COS’E’

Che cos’è il diabete? Il diabete mellito, più conosciuto semplicemente come diabete, è una malattia metabolica che deriva da un calo dell’insulina, un ormone particolare che si trova nel pancreas.
L’insorgenza del diabete è strettamente correlata al tasso di produzione d’insulina all’interno del nostro corpo. Uno degli esempi più eclatanti in questo contesto è l’iperglicemia collegata all’elevata concentrazione di glucosio nel sangue.
Ma da cosa può nascere il diabete?
Il diabete può essere generato da vari fattori come:
- Una ridotta produzione d’insulina;
- Un cattivo funzionamento dell’insulina all’interno del nostro organismo;
- Una combinazione di entrambe le casistiche sopra citate, può infatti anche capitare che alla scarsa produzione di insulina si accompagni un funzionamento non adeguato di essa.
Molte persone pensano che esista un solo tipo di diabete, ma è veramente così?
Secondo la comunità scientifica, ad oggi, in base alla nuova classificazione, esistono 3 grandi tipologie di diabete a cui fare riferimento:
- Diabete di tipo 1: questa tipologia comprende quasi la totalità delle forme diabetiche immunomediate, ovvero con un mal funzionamento del sistema immunitario. Questo tipo di diabete rientra nelle malattie autoimmuni e il nostro corpo si rifiuta di produrre l’insulina necessaria.
- Diabete di tipo 2: questo tipo di diabete è uno dei più diffusi ed è dovuto ad un’errata espulsione dell’insulina oppure all’insulino-resistenza, cioè la resistenza da parte dell’organismo verso l’insulina.
- Diabete Gestazionale: questo tipo di diabete comprende tutte quelle forme che seguono la gravidanza.

DIABETE CAUSE

Quali possono essere le cause che, oltre al mal funzionamento dell’insulina, possono incoraggiare la diffusione del diabete?
Per quanto riguarda il tipo 1 non si è ancora ben compreso quali siano le cause della sua comparsa ma sono stati identificati alcuni fattori che giocano un ruolo fondamentale per la sua diffusione: si tratta di fattori genetici o fattori ambientali.
Le cause del diabete di tipo 2 sono invece riconducibili a: fattori genetici, età (che la maggior parte delle volte è superiore ai 40 anni), sedentarietà, dieta non equilibrata (che porta ad una maggior assunzione di zuccheri) e obesità.

DIABETE SINTOMI

Come faccio a capire se ho il diabete?
Sono molti i sintomi che possono comparire nel momento in cui una persona si accorge di essere affetta da diabete.
I sintomi principali di questa malattia sono la sovrabbondanza di urine eliminate dal proprio organismo, che è strettamente correlata all’eccessiva idratazione e nutrizione, e la perdita di peso.
In alcuni casi si riscontra anche una sensazione di prurito. I sintomi secondari del diabete sono affaticamento, vista offuscata e problemi di cicatrizzazione della pelle.

DIABETE TERAPIA

Qual è la terapia che i malati di diabete devono affrontare per vivere una vita normale e serena?
Bisogna sottolineare che con una corretta terapia potrete vivere una vita il più possibile normale, convivendo con la malattia.
Prima di tutto è necessario mantenere stabile il livello di zucchero all’interno del proprio corpo attraverso i farmaci, l’esercizio fisico e una dieta ben equilibrata.
Occorre distinguere le terapie farmacologiche in base ai diversi tipi di diabete.
Più nello specifico, quando ci si riferisce alle cure del diabete di tipo 1 il paziente dovrà ricorrere ad iniezioni di insulina.
Per il diabete di tipo 2, invece, sarà possibile ricorrere a:
- Farmaci che aumentano la produzione di insulina;
- Farmaci che riducono l’assorbimento dello zucchero;
- Farmaci che migliorano il funzionamento dell’insulina;
- E molti altri ancora
Per concludere, è bene ricordare che nel caso di problemi di salute è sempre opportuno rivolgersi al proprio medico di famiglia, il quale si occuperà di prescrivere gli esami più appropriati e le terapie adeguate. Questo vi permetterà di iniziare le cure necessarie in tempi brevi ed efficaci per combattere la malattia.
Se vuoi saperne di più puoi contattarci per richiedere informazioni aggiuntive scrivendoci alla mail gaialucia@progetto-assistenza.it.

ANZIANI E TECNOLOGIA


anziani e tecnologia

ANZIANI E TECNOLOGIA: DUE MONDI SEPARATI?

Si è sempre pensato che gli anziani non fossero in grado di utilizzare i mezzi tecnologici, come ad esempio smartphone, tablet o computer, ma un esperimento affrontato dall’associazione Alberto Sordi, insieme all’aiuto dell’Università Campus e la fondazione Mondo Digitale, è arrivato a dimostrare il contrario.
Infatti, gli studiosi sono riusciti ad insegnare ad un gruppo di anziani tra i 75 e 95 anni come usare internet e i media più comuni. Questa iniziativa è nata durante il periodo primaverile, quando tutti noi siamo stati costretti a rimare in casa per il lockdown generalizzato. L’associazione aveva compreso l’importanza di trovare un modo per non abbandonare gli anziani alla loro solitudine. Per questo motivo si è pensato di far comunicare gli anziani tra loro e con le loro famiglie attraverso l’utilizzo delle tecnologie.
Il Centro Diurno per anziani è quindi riuscito a spezzare la solitudine di queste persone, costrette a rimanere in casa, offrendo loro una nuova prospettiva di socializzazione, che si è spostata nel mondo virtuale.
I gruppi creati per questo esperimento erano formati da 5 persone. Gli anziani si collegavano per circa due ore al giorno e non di più, in maniera tale da non farli stancare troppo con l’assimilazione di molte nuove informazioni.
L’associazione ha considerato l’avvicinamento delle persone anziane al mondo digitale come un’opportunità di innovazione sociale e non come un limite.
L’obiettivo iniziale del progetto era che gli anziani riuscissero a rimanere connessi al dispositivo per poi iniziare delle vere e proprie attività.
Ai membri del gruppo è stato insegnato principalmente ad utilizzare e maneggiare in maniera opportuna un tablet o uno smartphone per poi concentrarsi sull’utilizzo di applicazioni di comunicazione come whatsapp, skype o zoom, che hanno permesso loro di rimanere in stretto contatto con altre persone anche durante la chiusura nazionale.
Questi incontri virtuali portavano allegria e felicità nelle case delle persone che partecipavano, facendole sentire meno sole, attraverso la condivisione di esperienze, emozioni, preoccupazioni e svolgendo attività comuni, come ad esempio leggere quotidiani e commentare insieme le notizie.

ANZIANI MODERNI

Ad oggi gli over 75 che utilizzano le nuove tecnologie non sono solo quelli che hanno partecipato all’esperimento della fondazione di Alberto Sordi ma sono in costante aumento. Infatti, ad oggi sono circa 11,9% della popolazione over a farne utilizzo.
Questi nuovi utenti sono coloro che imparano ad utilizzare i nuovi smartphone, navigare sul web per comunicare o leggere le ultime news online grazie all’assistenza di figli o nipoti.
Un aspetto fondamentale da tenere in considerazione è il tipo di smartphone che utilizzano, esso deve sempre avere uno schermo abbastanza ampio, con grandi scritte e numeri per rendere più comodo il suo utilizzo.
Quindi se volete comprare uno smartphone e insegnare il suo utilizzo ai vostri genitori o ai vostri nonni ricordatevi sempre che dovrà essere comodo e facile da utilizzare nonostante la loro veneranda età. Vi abbiamo dato un’idea per i vostri regali di Natale?

Igiene paziente non autosufficiente: Lavaggio capelli e viso


Igiene a letto

Come lavare un anziano non autosufficiente

Gli anziani non-autosufficienti non sono più in grado di prendersi cura di se stessi in maniera efficiente ed autonoma, proprio per questo motivo hanno la necessità di essere assistiti nelle proprie attività da qualcuno. L’assistente può essere un membro della famiglia oppure una badante.
Come prendersi cura dell’igiene di un anziano non-autosufficiente
Una delle molte attività che un vostro caro non-autosufficiente non è più in grado di svolgere in autonomia è lavarsi, per questo motivo è importante riuscire a capire quali siano i passaggi e i movimenti da applicare per una corretta igiene a letto.
Quali sono i passaggi che l’assistente deve svolgere prima di procedere con l’igiene del paziente?
→ Assicurarsi che il luogo in cui si pratica l’igiene sia sicuro e con la giusta temperatura
→ Predisporre tutto il materiale necessario al lavaggio della persona a portata di mano
→ Lavare le mani prima e dopo la procedure d’igiene
→ Indossare sempre i guanti
→ Informare sempre l’assistito su tutti i passaggi che si andranno a svolgere durante l’esecuzione dell’igiene
Una volta affrontati questi primi passaggi di preparazione si inizia a posizionare la persona in maniera sicura e comoda per il lavaggio. La persona non autosufficiente deve essere aiutata e assistita nel lavaggio di tutte le parti del corpo. In questo articolo approfondiremo le tecniche per una corretta igiene del viso e dei capelli.

Igiene viso del paziente allettato materiale e metodi

Come procedere per il lavaggio viso di una persona anziana non autosufficiente?
Prima di tutto preparare sempre il materiale necessario:
- Due ciotole una con acqua e l’altra con acqua e sapone, il sapone deve essere neutro
- Guanti
- Spugnette
- Asciugamani
Quali sono i passaggi importanti per lavare il viso?
- Indossare i guanti
- Immergere le spugnette nell’acqua insaponata
- Pulire l’occhio partendo dall’angolo interno verso l’esterno, ogni volta usare sempre spugnette pulite
- Poi asciugare gli occhi tamponando
- Procedere a lavare la fronte con movimenti unidirezionali, fino ad arrivare a lavare viso, naso ed orecchie
- Sciacquare il viso con spugnette immerse esclusivamente nella ciotola che conteneva solo acqua
- Infine asciugare tutto il viso tamponando delicatamente

Lavaggio capelli paziente allettato

Come procedere a lavare i capelli di un vostro caro allettato?
Il materiale da preparare prima di procedere al lavaggio è:
- Una brocca di acqua tiepida
- Cerata di protezione
- Asciugamano
- Shampoo e pettine
- Phone
- E ricordarsi sempre di indossare i guanti
Per il lavaggio dei capelli è quasi sempre necessario chiedere l’aiuto di un’altra persona che ci supporti durante tutta la durata dell’operazione.
I passaggi da seguire sono:
- Prima di tutto sollevare la persona e posizionare un cuscino sotto le scapole
- Poi posizionare la ceratina di protezione e infine posizionare la ciotola che sia abbastanza grande da contenere la testa e i capelli della persona
- Poi si può procedere a bagnare la testa e inserire un piccola quantità di shampoo
- A questo punto iniziare a pettinare i capelli per eliminare eventuali nodi
- Sciacquare i capelli
- Una volta finito chiediamo alla persona che ci sta aiutando di sollevare leggermente la testa del paziente e intanto procediamo a spostare la bacinella, ad avvolgere l’asciugamano sulla testa dell’assistito e, infine, ad appoggiarla sul cuscino
- Asciugare i capelli con il phone
Praticare una corretta igiene ad un paziente non autosufficiente è una cosa molto importante che contribuisce a mantenere elevata la qualità della sua vita. Inoltre, un paziente mal gestito da un punto di vista igienico corre il rischio di imbattersi in problemi più gravi, come, ad esempio, irritazioni, piaghe da decubito, infezioni, ecc.
Per questo motivo, spesso, è meglio affidarsi a professionisti dell’assistenza e avere la tranquillità di sapere che il proprio caro è in mani esperte.
Se ti interessa ricevere una consulenza o richiedere un intervento per un’igiene a letto chiamaci subito ai numeri 0114461721 - 3895736857 o scriverci alla mail gaialucia@progetto-assistenza.it per prenotare il tuo specialista

Riabilitazione cognitiva per anziani


Riabilitazione cognitiva per anziani

RIABILITAZIONE COGNITIVA ANZIANI: che cos’è e come si svolge?

Cosa significa Stimolazione Cognitiva?
La stimolazione cognitiva è un trattamento non farmacologico che viene pensato ed elaborato per tutti i pazienti che soffrono di un deterioramento cognitivo, come ad esempio l’Alzheimer, e ha l’obiettivo di prevenire l’avanzamento della malattia e mantenere le abilità cognitive ancora integre attive e funzionanti.
Come viene svolta la riabilitazione cognitiva?
I professionisti si occupano della stimolazione cognitiva studiando degli esercizi e delle strategie al fine di raggiungere un unico obiettivo, ovvero il benessere del paziente, permettendo in questo modo alla persona di mantenere un proprio grado di autonomia.
Le attività di riabilitazione cognitiva vengono proposte dagli esperti anche in piccoli gruppi, in quanto uno degli aspetti fondamentali del processo è la socializzazione tra gli individui.
L’aspetto sociale è fondamentale perchè le persone anziane con queste problematiche cognitive tendono il più delle volte a soffrire di solitudine e depressione. Di conseguenza l’incontro con anziani che si trovano nello stesso stato cognitivo avrà come obiettivo quello di contagiarsi di energia, positività e motivazione.
Riabilitazione cognitiva esercizi
I professionisti hanno quindi l’obiettivo di migliorare il deficit cognitivo e di mantenere intatte le abilità neuronali dei loro pazienti in maniera tale da prevenirne il decadimento.
Gli incontri di gruppi saranno suddivisi in diverse parti:
- fase di riordinamento nello spazio e nel tempo
- fase di acquisizione e scambio dei ricordi
- Esercizi di memoria e di linguaggio
- fase di chiusura ricreativa
Di seguito, vediamo più nel dettaglio come funziona un gruppo di stimolazione cognitiva.

Descrizione dei Gruppi di Stimolazione Cognitiva
1. Ogni incontro inizia con un primo momento di socializzazione tra i partecipanti. Si cerca quindi di far parlare i pazienti di argomenti semplici, come ad esempio come si svolge la loro settimana, cosa hanno cucinato e mangiato o se hanno svolto delle attività particolari;
2. In seguito, il professionista continua con una parte di confronto in cui i partecipanti discutono di avvenimenti passati, come ad esempio le scuole frequentate da giovani, il cibo che veniva consumato e molti altri argomenti di ordine generale.
3. Si prosegue con un momento di musica accompagnata da una ginnastica dolce e da canti, così che si possa creare un ambiente piacevole e confortevole per i partecipanti.
4. Infine, si arriva al momento di orientamento spazio-temporale. Questa fase dell’attività di gruppo viene svolta utilizzando esercizi che mirano a far sì che il paziente alleni la sua capacità di rimanere ben orientato all’interno dello spazio e del tempo in cui si trova a vivere. Per fare questo si utilizzano spesso fotografie ed immagini.

Ad esempio, i pazienti osservano figure che in seguito dovranno analizzare, rispondendo a delle domande o svolgendo degli esercizi:
- Scarta le immagini delle stagioni che non corrispondono a quella corrente;
- Indica quali sono i cibi di stagione;
- Indica se esistono delle festività in quel periodo e in caso affermativo elenca i piatti tipici della festa;
- Indica come ci si può vestire in quella determinata stagione;
- Descrivi in quale ordine bisogna indossare i vestiti della stagione selezionata;
- In caso di piatti tipici di stagione indica il procedimento di esecuzione del piatto.
Tutte queste attività e domande che vengono poste servono principalmente per mantenere attive e vigili le capacità residue del paziente.
Vengono inoltre svolte attività più specifiche che vanno ad agire su differenti abilità cognitive come ad esempio attività musicali e arte terapia.

Se siete interessati ad un percorso di riabilitazione cognitiva per un vostro famigliare e volete informarvi potete contattarci ai numeri 0114461721 - 3895736857 o scrivere una mail a gaialucia@progetto-assistenza.it . La nostra neuropsicologa sarà lieta di incontrarvi insieme a vostro caro per un consulto gratuito.

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